mercoledì 17 gennaio 2018

La gelatina artificiale in sintesi



Questo post sintetizza il contenuto del presente blog, dedicato alla gelatina artificiale.

Partendo dall’analisi della parola gelatina, si riferisce a oggetti di diversa natura e destinazione, come ad esempio: gelatina da cucina, gel, gelatina fotografica oppure gelatina in ambito scientifico.
In questo blog è stata analizzata principalmente nella sua accezione più comune, ovvero gelatina culinaria, senza però dimenticare le altre.

La gelatina è sempre composta da proteine, acqua e sali minerali, tranne nel caso in cui ci si riferisca a quella fotografica. Difatti, mentre in origine il termine faceva riferimento alla vera e propria gelatina, utilizzata in teatro per modificare il colore delle luci, oggi questa è stata sostituita da filtri in vetro o materiale plastico che ne conservano il nome.

Andando ad analizzare l'idea di gelatina nella cultura di massa si può notare che essa viene descritta attraverso le sue caratteristiche fisiche: trasparenza, collosità e, appunto, gelatinosità. Queste proprietà vengono estremizzate, soprattutto nei fumetti e nei film.

La gelatina non ha grandezze fisiche ben definite dato che ha le proprietà di un fluido, ma si può dire che possa variare da pochi decimi a centinaia di cm.

La gelatina viene prodotta, come ho detto in precedenza, per l’ambito culinario, ma anche farmaceutico e scientifico, al fine di ottenere capsule rigide o morbide oppure un terreno di coltura per i batteri”


In conclusione, si può affermare che la gelatina sia un materiale, una cosa, che entra in contatto praticamente con tutti almeno una volta nella vita e che la sua natura artificiale sia data dal tipo di processo attraverso il quale viene prodotta e non dai materiali di cui è composta.

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